Secondo decenni di campagne pubblicitarie ad hoc, i saponi liquidi sarebbero più igienici, più pratici, più delicati.
Ne siamo proprio sicuri? La verità di questi prodotti sono ingredienti chimici in abbondanza sulla nostra pelle, quintali di flaconi in plastica usati per poco tempo e poi gettati via.
La cara saponetta, soprattutto quando viene prodotta con ingredienti tutti naturali, ci riporta alla nostra infanzia e al profumo di pulito delle nostre nonne, è più eco-sostenibile, più comoda perché compatta e più dolce sulla pelle.
Finalmente, è stata chiarita anche la bufala che per tanti anni ci ha portati a scegliere il sapone liquido a dispetto di quello solido, ovvero la maggiore igienicità tanto sbandierata nelle campagne pubblicitarie.
“Se parliamo di uso domestico” chiarisce Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Udine “per far uscire la giusta quantità di liquido, soprattutto i bambini, premono più volte l’erogatore con le mani sporche di residui grassi e dolci del cibo e che a volte sono state a contatto del naso e della bocca con tosse e raffreddore”. Ecco che l’erogatore diventa così ricettacolo di grassi, polvere germi e zuccheri e quindi, nell’ambiente caldo umido del bagno o della cucina, anche una coltura per i germi. Diversamente, quando ci laviamo con una saponetta, la prendiamo tra le mani e sfregandola passiamo sotto l’acqua corrente; tutto lo sporco viene lavato via. L’ambiente anidro del sapone solido inoltre, dà il colpo grazia ai germi che potrebbero restare in superficie.
Facendo un bilancio dei pro e contro quindi, la cara saponetta della nonna è più eco-sostenibile, più naturale, più delicata e più igienica!
Il sapone liquido? Beh, necessario… Per farci le bolle di sapone!